Ex direttore del supermercato rivela dopo 17 anni cosa vide il giorno dell’omicidio Garlasco: “Ho taciuto per paura, ma ora devo parlare”

Caso Garlasco: Testimone Bomba Smentisce l’Alibi delle Gemelle Cappa

Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi continua a riservare colpi di scena clamorosi che potrebbero riscrivere la storia di quel maledetto 13 agosto 2007. Roberto Favalli, ex direttore del supermercato Famila di Garlasco, ha rilasciato una testimonianza esplosiva che fa tremare le fondamenta della versione ufficiale e potrebbe cambiare completamente la dinamica dell’inchiesta.

La rivelazione è arrivata attraverso il canale YouTube di Bugalalla Crime, gestito da Francesca Bugamelli, che ha recentemente fatto il suo debutto televisivo collaborando con il programma “Zona Bianca” di Rete 4. La testimonianza di Favalli rappresenta uno dei tasselli più importanti emersi negli ultimi anni su questo caso che continua a dividere l’opinione pubblica.

Roberto Favalli Smentisce la Spesa del 13 Agosto 2007

Roberto Favalli non è uno qualunque nel contesto dell’omicidio di Garlasco. All’epoca dirigeva il supermercato Famila dove Maria Rosa Poggi, madre delle gemelle Cappa, faceva regolarmente la spesa. Secondo la versione ufficiale, la donna si sarebbe recata al supermercato anche la mattina dell’omicidio, costruendo così un alibi per le figlie.

Ma ecco il colpo di scena che potrebbe cambiare tutto: Favalli smentisce categoricamente questa versione. “Le gemelle Cappa e la loro madre erano clienti quotidiane del nostro supermercato”, racconta l’ex direttore, “ma il lunedì 13 agosto non sono mai venute a fare la spesa.” Una dichiarazione che fa crollare come un castello di carte uno dei pilastri della difesa delle sorelle.

Ancora più inquietante è il fatto che, secondo Favalli, quel giorno una collaboratrice domestica fece la spesa utilizzando il bancomat della famiglia Cappa. Un dettaglio che aggiunge ulteriori zone d’ombra a una vicenda già ricca di misteri e che solleva domande importanti sulla ricostruzione dei fatti.

Paura e Omertà: Perché la Testimonianza Emerge Solo Ora

La domanda che tutti si pongono è: perché questa testimonianza emerge solo ora? La risposta è tanto semplice quanto agghiacciante: paura. Favalli racconta di essere stato interrogato dai carabinieri all’epoca, ma la sua testimonianza non venne mai verbalizzata. Un “errore” procedurale che puzza di bruciato e che fa sorgere domande inquietanti sui metodi investigativi utilizzati.

Solo dopo aver seguito i video di Bugalalla Crime, l’ex direttore ha trovato il coraggio di farsi avanti, depositando finalmente la sua testimonianza in Procura. Un gesto coraggioso, considerando il clima di omertà che sembra avvolgere Garlasco come una cappa di piombo da quasi diciotto anni.

Avvocato Lovati: Qualcuno Sapeva dell’Omicidio Prima della Scoperta

Proprio mentre negli studi di Zona Bianca si discuteva di questa testimonianza esplosiva, l’avvocato Massimo Lovati ha sganciato una bomba mediatica che ha lasciato tutti a bocca aperta. Secondo il legale, il 13 agosto 2007, alle ore 11:30 del mattino, a Vigevano circolava già la voce di un omicidio a Garlasco.

Chi ha davvero ucciso Chiara Poggi a Garlasco?
Alberto Stasi come da condanna
Le gemelle Cappa
Un terzo uomo sconosciuto
Andrea Sempio
Complotto con più persone

Un dettaglio che, se confermato, stravolgerebbe completamente la timeline ufficiale. Come faceva qualcuno a sapere dell’omicidio prima ancora che il corpo di Chiara venisse ufficialmente scoperto? Le implicazioni sono terrificanti e aprono scenari che farebbero impallidire il miglior thriller, sollevando interrogativi fondamentali sulla catena di informazioni di quella tragica giornata.

DNA Maschile Misterioso: Alberto Stasi e Andrea Sempio Esclusi

Come se non bastasse, emergono nuove indiscrezioni sui risultati dell’incidente probatorio che farebbero saltare dalla sedia chiunque. Pare che sia stato rilevato DNA maschile su ben tre reperti: impronte, tappetino del bagno e tampone orale di Chiara Poggi.

Il dettaglio più scioccante? Questo DNA non corrisponde né ad Alberto Stasi (condannato per l’omicidio) né ad Andrea Sempio (nuovo indagato). Chi era dunque questo misterioso terzo uomo? La domanda rimane senza risposta, ma potrebbe essere la chiave per riaprire completamente il caso e ridisegnare l’intera mappa dei sospetti.

Zaino Militare nel Canale: Mustafa Etarazz e i Reperti di Tromello

Un altro tassello di questo puzzle maledetto arriva dal ritrovamento di Mustafa Etarazz, il muratore che ha pescato nel canale di Tromello uno zaino militare contenente attrezzi e, secondo alcune voci, anche un paio di scarpe con suola a pallini. Oggetti che potrebbero essere collegati all’omicidio, anche se permangono dubbi sulla loro effettiva rilevanza.

  • Zaino militare sbrindellato con attrezzi vari
  • Possibili scarpe con suola particolare
  • Localizzazione strategica del ritrovamento
  • Tempistica sospetta della scoperta

Il ritrovamento solleva interrogativi importanti sulla possibile presenza di prove che potrebbero essere state deliberatamente occultate o che sono emerse solo per caso dopo tutti questi anni.

Content Creator e Giustizia: Il Ruolo di Bugalalla Crime

Quello che emerge da questa intricata vicenda è il coraggio di persone comuni che decidono di parlare dopo anni di silenzio. Roberto Favalli rappresenta tutti quei testimoni che, per paura o per sfiducia nel sistema, hanno taciuto per troppo tempo.

La collaborazione tra Bugalalla Crime e Zona Bianca dimostra come i content creator indipendenti possano diventare ponti fondamentali tra la giustizia e la verità. In un’epoca in cui l’informazione mainstream spesso non basta, sono proprio questi canali alternativi a dare voce a chi ha qualcosa da dire.

Il caso Garlasco, a distanza di quasi 18 anni, continua a riservare sorprese. E forse, proprio grazie al coraggio di testimoni come Favalli e al lavoro di divulgatori come Bugalalla, la verità potrebbe finalmente emergere dal buio in cui è stata sepolta per troppo tempo. Perché, come dice sempre Francesca Bugamelli: “La verità non ha paura del tempo, ma il tempo ha paura della verità.”

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