Perché alcune persone tradiscono sempre? Ecco cosa dice la psicologia sui meccanismi dell’infedeltà seriale

Perché alcune persone non riescono a smettere di tradire: la scienza dietro l’infedeltà seriale

La ricerca psicologica moderna ha rivelato che l’infedeltà ripetuta non è semplicemente una questione di tentazione del momento, ma segue dei pattern comportamentali precisi che hanno radici profonde nella nostra mente. Uno studio del 2017 pubblicato su Archives of Sexual Behaviour ha dimostrato che chi ha tradito almeno una volta ha una probabilità tripla di ripetere il comportamento nelle relazioni successive.

Hai mai conosciuto qualcuno che sembra proprio non riuscire a rimanere fedele? Quella persona che tradisce, si pente, giura che non succederà mai più e poi… eccola di nuovo a messaggiare di nascosto con qualcun altro. Se pensavi che fosse solo una questione di “cattivo carattere” o mancanza di moralità, la scienza ha qualcosa di molto più interessante da raccontarti.

Non parliamo di una “malattia” o di una condanna a vita, ma di meccanismi psicologici che si possono comprendere e, soprattutto, cambiare. Questo non significa che chi tradisce sia “condannato” a farlo per sempre, ma che esistono dei meccanismi che rendono più probabile la ripetizione del comportamento.

Il cocktail chimico dell’infedeltà: dopamina, adrenalina e dipendenza emotiva

Il nostro cervello è letteralmente programmato per cercare novità e stimoli, grazie a un neurotrasmettitore che probabilmente conosci già: la dopamina. Sì, la stessa sostanza chimica coinvolta nelle dipendenze da droghe, gioco d’azzardo e social media.

Alcune persone hanno una predisposizione genetica a quello che gli psicologi chiamano “sensation seeking” – la ricerca attiva di sensazioni forti e nuove esperienze. Quando la relazione diventa routine, questo tipo di cervello inizia a cercare stimoli altrove.

Il tradimento, con tutto il suo carico di segretezza, eccitazione e conquista, diventa come una droga naturale. L’adrenalina della trasgressione, la dopamina della novità, l’ego boost della conquista: è un cocktail chimico potentissimo che può creare una vera e propria dipendenza emotiva.

I fantasmi del passato: come i traumi plasmano l’infedeltà

La ricerca clinica ha scoperto che molte persone che tradiscono ripetutamente hanno alle spalle quello che gli psicologi chiamano “attaccamento insicuro”. Non stiamo parlando necessariamente di traumi drammatici, ma anche di esperienze apparentemente “normali”: un genitore emotivamente distante, episodi di rifiuto durante l’adolescenza, o semplicemente aver cresciuto in una famiglia dove l’affetto era condizionato alle prestazioni.

Questi eventi creano una sorta di “software difettoso” nel cervello quando si tratta di relazioni. La persona oscilla costantemente tra il desiderio di intimità e la paura dell’abbandono. Il tradimento diventa paradossalmente un modo per controllare questa tensione: troppo vicini emotivamente? Si tradisce per creare distanza. Troppo lontani? Si cerca validazione altrove.

È come se il cervello dicesse: “Se controllo io quando e come ferire o essere ferito, almeno non sarò mai colto di sorpresa”. Un meccanismo di difesa che però finisce per sabotare proprio quello che si desidera di più: una relazione stabile e appagante.

L’ego che non si sazia mai: quando ogni conquista è una dose

Un altro pezzo del puzzle riguarda quello che potremmo chiamare “fame di validazione”. Molte persone che tradiscono serialmente hanno un ego che funziona come un secchio bucato: non importa quanta acqua ci versi dentro, si svuota sempre.

Ogni nuova conquista diventa una conferma del proprio valore, un boost per l’autostima che però dura pochissimo. È esattamente come mangiare zucchero quando si ha fame: ti dà energia immediata, ma dopo un’ora hai ancora più fame di prima. La persona sviluppa una vera e propria tolleranza alla validazione, e ne serve sempre di più per sentirsi appagata.

Questo spiega perché spesso i serial cheater non sono affatto soddisfatti delle loro conquiste. Non si tratta di amore o passione, ma di un bisogno compulsivo di conferme che non si esaurisce mai. È un po’ come scrollare Instagram alla ricerca di like: più ne ottieni, più ne vuoi.

La strategia dell’evitamento: tradire per non affrontare

Uno degli aspetti più interessanti dell’infedeltà seriale è che spesso viene usata come strategia di evitamento. Invece di affrontare i problemi reali della relazione – la noia, i conflitti irrisolti, le incompatibilità – il tradimento offre una via di fuga temporanea.

È molto più facile iniziare una storia parallela piena di eccitazione e novità che sedersi al tavolo di casa e dire: “Sai, non sono soddisfatto di come vanno le cose tra noi”. Il tradimento diventa una sorta di anestetico emotivo che permette di evitare conversazioni difficili, decisioni complesse, o semplicemente la fatica di lavorare su una relazione.

Questo pattern è particolarmente comune in persone che sono cresciute in famiglie dove i conflitti venivano evitati a tutti i costi, dove “si faceva finta di niente” piuttosto che affrontare i problemi. Il risultato? Adulti che hanno gli strumenti emotivi di un bambino di cinque anni quando si tratta di gestire le difficoltà relazionali.

Come riconoscere i segnali: il manuale del serial cheater

La ricerca ha identificato alcuni pattern comportamentali tipici che possono aiutare a riconoscere chi ha una tendenza all’infedeltà seriale. Non si tratta di fare diagnosi o di giudicare, ma di comprendere meglio questi meccanismi:

  • Maestri della razionalizzazione: hanno sempre una spiegazione logica per tutto. “È stata lei che mi ha provocato”, “Tu ultimamente sei sempre nervosa”, “Non è successo niente di che”. Sono campioni nel trasformare le loro azioni in colpa di qualcun altro.
  • Vite parallele: riescono a compartimentalizzare in modo impressionante, separando mentalmente le diverse relazioni come se fossero universi che non si toccano mai.
  • Cacciatori di prede facili: spesso scelgono partner che non faranno troppe domande, che hanno bassa autostima o che sono particolarmente comprensivi e perdonanti.
  • Il ciclo della colpa: si sentono genuinamente in colpa dopo ogni tradimento, ma questa colpa non si traduce mai in un cambiamento reale del comportamento.
  • Allergia all’intimità: preferiscono mantenere le relazioni a un livello superficiale, evitando conversazioni profonde o momenti di vera vulnerabilità emotiva.

L’eredità familiare: quando l’infedeltà si tramanda

Non possiamo ignorare il ruolo dell’ambiente familiare in tutto questo. Chi è cresciuto in case dove l’infedeltà era normalizzata, dove i genitori avevano relazioni instabili o dove semplicemente non si parlava mai di fedeltà ed impegno, può aver imparato che questo è il modo “normale” di comportarsi.

È come crescere in una famiglia dove si urla sempre: da bambino impari che quello è il modo normale di comunicare, anche se da adulto capisci razionalmente che non è sano. La prima esperienza di tradimento spesso avviene in un momento di particolare stress o vulnerabilità, e se viene vissuta come liberatoria o eccitante, il cervello la cataloga come una strategia efficace per gestire le difficoltà future.

Ma attenzione: avere genitori infedeli non condanna nessuno a ripetere lo stesso pattern. La consapevolezza è il primo passo per spezzare questi cicli generazionali.

Quando l’infedeltà diventa compulsiva: le similitudini con le dipendenze

Alcuni ricercatori hanno notato similitudini sorprendenti tra l’infedeltà seriale e i disturbi compulsivi. Come nelle dipendenze vere e proprie, si osserva una perdita di controllo sul comportamento, sensi di colpa seguiti da ripetizione immediata, e un impatto negativo significativo sulla vita della persona.

La differenza principale è che non stiamo parlando di una sostanza esterna, ma di un cocktail di emozioni e sensazioni che il cervello stesso produce. L’eccitazione della conquista attiva gli stessi circuiti neurali della cocaina, l’adrenalina del rischio funziona come una droga naturale, la dopamina della novità crea dipendenza quanto un videogioco.

Ecco perché le promesse di cambiamento dei serial cheater, per quanto sincere nel momento, spesso non si traducono in comportamenti diversi. È come chiedere a un fumatore di smettere solo con la forza di volontà: tecnicamente possibile, ma statisticamente improbabile senza un supporto strutturato.

La speranza esiste: il cambiamento è possibile

Nonostante i dati piuttosto scoraggianti sulla probabilità di recidiva, è fondamentale sottolineare che il cambiamento è assolutamente possibile. La stessa ricerca che evidenzia la tendenza alla ripetizione mostra anche che con il giusto approccio terapeutico e una genuina motivazione, molte persone riescono a interrompere questi pattern distruttivi.

Il primo passo è sempre la consapevolezza: riconoscere che si tratta di un problema ricorrente e non di semplici “scivolate” o “momenti di debolezza”. Il secondo è identificare i trigger specifici che portano al comportamento infedele. Stress lavorativo? Problemi di autostima? Noia relazionale? Conflitti irrisolti?

La terapia cognitivo-comportamentale ha mostrato risultati particolarmente promettenti in questo campo, aiutando le persone a sviluppare strategie alternative per gestire i bisogni emotivi che prima soddisfacevano attraverso l’infedeltà. È un lavoro che richiede tempo e impegno, ma i risultati possono essere trasformativi.

Per chi subisce: tu non sei il problema

Se ti riconosci nel ruolo di chi vive con un partner che tradisce ripetutamente, la cosa più importante da capire è questa: non sei tu il problema. I pattern di infedeltà seriale hanno radici profonde nella psicologia del partner e non dipendono dalle tue mancanze, dal tuo aspetto fisico, o da quello che fai o non fai.

La ricerca mostra che molte persone che tradiscono serialmente tendono a scegliere partner con bassa autostima o grande capacità di perdono, non perché li amino di meno, ma perché inconsciamente sanno che sarà più facile ottenere il perdono e continuare il pattern.

Riconoscere questi meccanismi non è un invito a giudicare o condannare, ma può aiutare a prendere decisioni più consapevoli sul proprio benessere emotivo e sul futuro della relazione.

Il potere della consapevolezza

L’infedeltà seriale non è un destino scritto nelle stelle, ma nemmeno un problema che si risolve con un semplice “prometto che non succederà più”. È un comportamento complesso che affonda le radici in meccanismi psicologici profondi, ma proprio per questo motivo può essere compreso, affrontato e, con il giusto impegno, definitivamente superato. La scienza ci ha mostrato il “come” e il “perché”: ora tocca a noi decidere cosa farne di queste informazioni.

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